Quando il Destino vuole divertirsi...

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Knights
    Posts
    1,746
    Location
    Casa mia u.u

    Status
    -
    Era parecchio tempo che la giumenta non portava i suo zoccoli nella grande città che era Kingwood. Aveva girato molto negli ultimi mesi, raramente aveva sostato nei vari villaggi sparsi per Englas per più di un paio di giorni, preferendo il confortante riparo offerto dalle foreste e dalla macchia presente tra i vari campi coltivati e la rilassante assenza data da solitudine e silenzio. Non era tipa da amare la confusione e l'avere gente attorno, lei, no. Lei preferiva restare sola e godere appieno dell'unica compagnia offerta da se stessa. Il canto degli uccelli, il fruscio del vento tra le foglie, gli occasionali versi delle creature dei boschi, ciò che offriva la natura era tutta la compagnia di cui lei riteneva di avere bisogno. E poi girare troppo per i centri abitati era sconveniente, per una come la femmina baio. Ivy Fallfrost era una criminale, una Fuorilegge. Non era sicuro, per lei, farsi riconoscere.
    Aveva l'abitudine di tornare nelle grandi città un paio di volte all'anno o se aveva necessità particolari, come confondersi tra la folla in una piazza e far perdere le sue tracce. Ma non era quello il caso. Quel giorno era tranquillo, Guardie, Polizia e Sentinelle avevano ignorato la 'gracile' giumenta che li aveva salutati cordialmente quando aveva incrociato il loro sguardo e che portava un paio di grosse margherite bianche adornate attorno all'orecchio destro, nascondendolo quasi totalmente alla vista. Non che ci fosse molto da vedere, comunque, visto che quell'orecchio le era stato strappato per metà da un lupo. I bei fiori, in realtà, servivano proprio a nasconderlo e solo un occhio attento avrebbe potuto notare che, effettivamente, mancava un pezzo, oltre i petali candidi.
    Kingwood era proprio come se la ricordava: la stessa valle verdeggiante e circondata da campi dai bei colori e dagli invitanti profumi, le stesse belle case in mattoni dai tetti rossi, la stessa grande folla che scorreva veloce prestando poca attenzione a chi era vicino a loro, tutti intenti a raggiungere il prima possibile le loro mete. Un paio di stalloni, forse alterati da qualche fungo o bacca, le avevano rivolto un paio di battute, mentre passava loro davanti ma lei li aveva ignorati passando oltre in silenzio e con lo sguardo basso, come se nascondesse timidamente gli occhi alla vista degli altri. In realtà ciò che lo sguardo cupo della giumenta occultava era odio e irritazione, dovendosi trattenere a stento dal far esplodere quegli idioti. Gli stupidi e i cafoni c'erano, non sarebbero mai finiti. Per quanti se ne facesse fuori spuntavano come scarafaggi. Rivoltante.
    Ma Ivy non aveva tempo da perdere con quei falliti, aveva qualcosa da fare, lei. Doveva trovare un sarto per farsi sistemare il suo amato mantello. Purtroppo girare per i boschi e le campagne non faceva bene ai tessuti e lei, che discendeva da una famiglia di contadini, non sapeva cucire e riparare la stoffa. Forse sua madre, se avesse avuto abbastanza tempo, le avrebbe insegnato a fare qualche basico rammendo, ad applicare una pezza o simili, ma non c'era stato modo di farlo, purtroppo. E ora le serviva qualcuno che le ripassa il suo adorato indumento. Ma dov'era? In principio era stata sicura fosse nella via che stava percorrendo prima di questa ma non c'era. E nemmeno in questa aveva visto una boutique che indicasse la presenza di uno di loro. Accidenti... Che avesse sbagliato strada? Per un attimo si ritrovò a scrutare l'ennesimo incrocio che le si parò davanti, chiedendosi dove andare e si bloccò sul lato destro di una delle sue perpendicolari. E adesso? Dove doveva girare?

    Code (c) by ~ Rêdwölf

     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Remember...birretta?!

    Group
    Adventurers
    Posts
    6,349
    Location
    Riserva dei Lupi del Nord

    Status
    -
    Era arrivato in mattinata in quel di Kingwood per riscuotere la sua paga come mercenario per aver terminato un certo lavoro, di sicuro non uno dei suoi soliti da cacciatori di taglie e quindi dopo aver catturato il ricercato avrebbe avuto una paga più alta, ma per quella volta si poteva anche fare un eccezione: infondo gli era stato dato un tetto e qualcosa da mangiare arrivato tempo addietro in quella grande città e bisognava sdebitarsi e così, avendo ricevuto una lettera eccolo di ritorno con sulla grande groppa almeno sette rotoli di stoffa di diversi colori e materiale pregiato, ben legati per non farli cadere lungo la strada. Aveva dovuto farsi una sgroppata lunga due giorni per far quel piacere a quella giumenta di sua conoscenza, ma la fatica non era il suo pensiero o problema, il fatto era che fu infastidito da un drappello di giovani cavalli decisamente fuori di zucca che lo avevano preso in giro e lui non aveva voluto rispondere, puzzavano fortemente di fughi e bacche allucinogeni e di conseguenza non c'era bisogno ne tempo di star dietro a mettere al loro posto ognuno di loro alla maniera di Davin; però gli avevano rovinato la giornata e sul suo muso era disegnato il burbero e il giramento di scatole più forte e ogni tanto brontolava, tanto da far voltare un paio di guardie armate ma nulla di che. Ad un tratto vide sulla sua strada la sagoma d'un cavallo snello e dal manto marrone con sfumature scure e un mantello arancio addosso, pareva come stranito e in cerca di qualcosa...
    <<attenzione o ti ritroverai investito>>
    Disse con tono piuttosto scorbutico il grosso stallone. Raggiunse lo straniero e addirittura lo sorpassò con tutta calma, voltando proprio a destra e quindi passando dinnanzi al muso dello smemorato di passaggio e infine dirigendosi verso la strada che lo avrebbe portato in quel della sartoria della sua conoscente...

    Code (c) by ~ Rêdwölf

     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Knights
    Posts
    1,746
    Location
    Casa mia u.u

    Status
    -
    Le orecchie della giumenta, o quello che ne rimaneva, scattarono all'indietro, appiattendosi sul capo di lei, quando una voce profonda e alquanto scorbutica la sorprese da dietro. Istintivamente sentì la rada pelliccia essere percorsa da un brivido gelido e i suoi muscoli tendersi, pronti a scattare verso il nuovo arrivato e a colpirlo per difendersi. Si era abituata agli scontro anche se, per via della sua stessa costituzione fisica, preferiva evitarli e ricorrere a metodi più subdoli. Cosa le importava di essere presa per vigliacca? Nulla. Una lotta corpo a corpo non era nel suo stile e la scansava ogni volta che poteva. In ogni caso, non ce ne sarebbe stato bisogno, perchè il grosso ed imponente stallone che le aveva rivolto la parola in modo assai burbero le passò a fianco con tutta calma, quasi in modo flemmatico, dandole tutto il tempo per osservare il suo mantello nero come la notte macchiato di bianco sulle zampe e sul muso, i cupi occhi verde acceso e la massiccia corporatura di lui, ammorbidita appena dai crini fluenti, quasi come se la natura stessa avesse voluto dargli una nota più dolce. Era quasi sicura che il novanta per cento delle femmine lo avrebbe giudicato un gran bel pretendente e avrebbe sognato che un tipo simile le facesse la corte. Ma non lei, la sua misantropia e il suo generale disprezzo per il genere maschile le impedivano di trovare abbastanza affascinante qualsiasi maschio, per cui rimase abbastanza impassibile di fronte al suo passaggio, si limitò solo a spostarsi appena all'indietro ed abbassare il capo di fronte a lui, come avrebbe fatto qualsiasi membro del proletariato, specialmente se femmina.
    Ivy non potè, però, non notare che il morello stava trasportando dei rotoli di stoffa. O, almeno, sembrava stoffa, ne era abbastanza sicura. E, se stava trasportando del materiale tessile voleva dire che stava andando alla sartoria. O, quantomeno, sapeva come arrivarci. Perfetto. La femmina baio prese un leggero respiro per entrare nel personaggio che aveva in mente e fece un passo verso il maschio per attirarne l'attenzione. Poi, dopo qualche secondo di esitazione per fare scena, come se temesse di arrecargli disturbo o che lui la considerasse di un rango troppo infimo per risponderle, si decise a rivolgergli la parola con il tono più gentile e indeciso che poteva, come una piccola, docile contadina. <<M-mi scusi, gentilstallone... Non vorrei disturbarla ma... Stavo cercando una sartoria e pensavo che lei potesse aiutarmi...>> Non alzò lo sguardo verso di lui, preferì tenere gli occhi bassi. Non era così certa che la docilità che voleva fingere raggiungesse anche i suoi occhi. Di solito non ci riusciva, il suo sguardo gelido e torbido tradiva il suo vero stato d'animo, o l'assenza di esso. Per cui, meglio prevenire. Sperava che quello sconosciuto, che a questo punto poteva essere anche un semplice facchino o un tuttofare per quello che ne sapeva lei, le rispondesse senza fare troppe domande o senza offrirsi di fare chissà cosa in un eccesso di cavalleria. Tutto quello che voleva era trovare un sarto e riparare il suo mantello, possibilmente senza alcun maschio in mezzo.

    Code (c) by ~ Rêdwölf

     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Remember...birretta?!

    Group
    Adventurers
    Posts
    6,349
    Location
    Riserva dei Lupi del Nord

    Status
    -
    Stava per continuare il suo tragitto, quando si sentì chiamare e sbuffando un secondo si volse e vide che a rivolgergli la parola era stato lo straniero di prima, colui che stava per investire con il suo carico di stoffe e s'accorse finalmente che non era un lui, ma una lei, soprattutto grazie al suo modo di esporsi nella parlata e nei modi piuttosto leggiadri anche se appariva più un maschiaccio fatto e finito. Cercava una sartoria? Che coincidenza, non è vero? Adorabile come situazione, no? Davin non disse nulla per qualche secondo e squadrò la sconosciuta dalla punta delle orecchie agli zoccoli e gli parve sincera anche se leggermente forzata nel dare un'immagine di se innocente e pura, tipica delle giumente giovani e in cerca d'aiuto: ne sapeva bene qualcosa, dato che nella sua famiglia vi erano femmine e quindi conosceva diversi comportamenti e lati d'esse. Scosse testa e criniera e alzò la schiena un poco per mantenere meglio il carico di stoffe pregiate e non...
    <<gentil stallone: tsé questa è proprio bella! Chiamami Davin e facciamola finita, seguimi>>
    Disse senza molti giri di parole alla sconosciuta e le fece cenno di seguirlo. Una volta controllato che ella gli stesse dietro, prese la strada che aveva stoppato per poco e proseguì dritto per diversi minuti; s'attraversò un'arteria diritta in cui vi erano diversi negozi uno più diverso dall'altro: dalla libreria, agli strumenti da sementi, al panettiere al vasaio e così via, per poi voltare verso destra e scendere una scalinata corta che conduceva su d'una piccola piazza con al centro una fontana con statue di cavalli con code di pesce al posto delle zampe posteriori e altri negozi più di lusso e infine ecco il negozio di sartoria. Si presentava bene all'esterno, con fiori ricadenti in vasi appesi a ganci sul muro, un manichino di legno a forma di cavallo con un vestito ancora da confezionare e con tutti i disegni a gesso su di esso messo li apposta come esposizione e infine un'insegna ovale con scritto il nome del negozio e un paio di forbici d'orate che sbucavano da una parte all'altra sulla destra; lo stallone diede un colpo di zampa anteriore alla porta ed entrò lasciandola ben aperta per la sconosciuta al suo seguito e si diresse al bancone suonando la campanella e richiamando così la proprietaria: era una giumenta sul color perla, dalla mantella violetta e la criniera grigia-argentea e due occhi azzurri simpatici e dolci, quando vide Davin e il materiale appresso fece molte feste e richiamò un aiutante per portar via il tutto e sistemarlo nei punti giusti; la cavalla non la finiva più di ringraziare il suo amico e infine vide la giovane e andò subito da lei a chiedere cosa serviva con modi gentili e carezzevoli. Davin invece andò a mettersi in un angolo del negozio, pieno di scaffali e cassettoni pieni di stoffe, passamanerie d'ogni genere, bottoni, lacci e laccetti e bottoni d'ogni colore e materiale; c'erano modelli finiti o ancora da terminare e tanto altro...

    Code (c) by ~ Rêdwölf

     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Knights
    Posts
    1,746
    Location
    Casa mia u.u

    Status
    -
    Davin. Quindi era quello il nome dello sconosciuto. Non che le importasse particolarmente ma era meglio ricordarlo, almeno per ora, per non sembrare sgarbata o maleducata. Era una cosa che le ''signorine educate'' non facevano. Non si dimenticava il nome di un ''benefattore'', non nei dieci minuti successivi all'averlo saputo, almeno. Per cui la giumenta se lo ripetè mentalmente una decina di volte, per essere sicura di ricordarlo e non sbagliarlo quando avrebbe dovuto ripeterlo, se ce ne fosse stata l'occasione. Era quasi sicura di averlo già sentito, da qualche parte, o aveva udito un nome simile, ma non ricordava ne dove ne quando. Forse era importante, se le dava una certa familiarità ma non riusciva proprio a ricordare a cosa fosse collegato. Le sfuggiva, come un leggero fiocco di neve sospinto dal vento, non riusciva a prenderlo seppur lo vedesse quasi chiaramente. Alla fine cedette e decise di non darci troppo peso, non giudicandolo troppo importante. Prima o poi le sarebbe tornato in mente o avrebbe risentito la fonte dalla quale le era giunto quel nome o un appellativo simile ad esso. Per il momento, non era importante.
    Lo stallone dal manto scuro ci aveva messo un po' a risponderle e lei aveva mal sopportato l'avere lo sguardo di lui addosso mentre aspettava una risposta. Detestava essere scrutata in quel modo, osservata e squadrata dalle orecchie agli zoccoli, le dava fastidio oltre misura ma non poteva far cadere la sua maschera, quindi si limitò a restare immobile e aspettare. L'attesa non fu vana, poichè lui, dopo essersi presentato, le disse di seguirlo. Aveva sempre mantenuto l'aria burbera e scontrosa di prima ma, almeno, pareva sapere dove andare. Se fosse stata una trappola, Ivy era comunque certa di potersi liberare di quel tipo, seppur lui era decisamente più prestante, sul piano fisico, di una esile giumenta come lei. Ma la femmina baio aveva dalla sua sia l'effetto sorpresa, poichè difficilmente un esponente del gentil sesso si ribella ad un maschio, sia l'esperienza. Non era una novellina delle lotte e dubitava che lui fosse abituato alle risse, molti si sarebbero ritirati subito vedendo la stazza di lui.
    <<La ringrazio infinitamente, signor Davin!>> di nuovo si costrinse ad assumere un tono gentile e formale ma con una nota eccitata, seppur non fosse per nulla esultante o contenta. L'unica nota positiva era che, probabilmente, avrebbe potuto raggiungere la sua meta ma ciò non la esaltava affatto. Avrebbe dovuto lasciare il suo adorato mantello tra gli zoccoli di qualcun'altro. Non ne era contenta, quel pezzo di stoffa era Suo, una delle cose a cui più era affezionata, e l'idea stessa di lasciarlo ad altri non le piaceva per nulla. Ma seguì comunque Davin, era necessario che la stoffa fosse riparata nei punti dove i rovi l'avevano lacerata e rovinata. Stargli dietro, visto il passo cadenzato del maschio, non era difficile per lei che era avvezza ad una marcia più serrata, per cui si concesse il lusso di guardarsi attorno, di osservare la strada che stavano seguendo e i suoi negozi, la scalinata dalla quale erano scesi, fino alla piazza adornata di negozi di lusso e con una peculiare fontana fontana con delle statue alquanto particolari con cavalli dalle code di pesce che occupavano metà del loro corpo. Agghiaccianti a dir poco.
    Ma, infine, ecco il negozio tanto ambito. I bei fiori appesi all'entrata pendevano dai vasi, dando l'idea di una cornice floreale, un manichino con un abito in lavorazione r, infine, l'insegna ovale che identificava l'abitacolo come sartoria. Molto carino, soprattutto i fiori. Non l'avrebbe mai ammesso a nessuno che non fosse morto con estrema sicurezza nei due secondi successivi alle sue parole, ma ad Ivy piacevano i fiori. Erano delicati eppure vistosi, colorati e profumati e attiravano l'attenzione seppure la loro vita fosse tanto flebile. Erano semplicemente belli, a suo parere, particolari, caratteristici. Qualcosa che lei, fredda, silenziosa e schiva come l'edera non sarebbe mai stata. Lei entrò dopo di lui, seguendolo dopo che le aveva lasciato aperta la porta, ed attese che il suono della campanella da lui attivata richiamasse il proprietario. Arrivò una giumenta dal manto perlaceo e i crini argentati, adornata da una vistosa mantella viola, frizzante come il carattere della femmina e vispo come gli occhi azzurri di lei. La sarta si perse in esclamazioni di gratitudine e moine affettuose verso il maschio e lei dedusse che o si conoscevano da tempo e quindi l'altra giumenta si permetteva di essere tanto gioviale e affettuosa o era il suo carattere. Ivy pregò con tutta se stessa che fosse la prima delle ipotesi. Poco dopo, però, ella si accorse della femmina che seguiva Davin ed andò incontro alla nuova arrivata, rivolgendosi a lei con modi gentili e cortesi, così tipicamente femminili che a lei quasi venne il voltastomaco. <<Vorrei che sistemasse il mio mantello, se possibile... Purtroppo la boscaglia lo ha scucito o lacerato in diversi punti...>> non dovette impegnarsi troppo per fingere dispiacere, solo accentuarlo di più, poichè effettivamente lo provava. Slacciò l'indumento arancione e lo passò alla sarta, affinchè esaminasse il danno e le dicesse cosa poteva fare. Si sentiva fin troppo esposta senza di esso ma avrebbe sopportato, per un po', seppur la presenza del maschio le facesse prudere il manto

    Code (c) by ~ Rêdwölf

     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Remember...birretta?!

    Group
    Adventurers
    Posts
    6,349
    Location
    Riserva dei Lupi del Nord

    Status
    -
    Finalmente s'era liberato di quelle stoffe e tirò un sospiro di sollievo, dato che era andato tutto bene e nulla s'era strappato o stropicciato nel tragitto, quindi una piccola mancia sarebbe stata più che garantita, non avrebbe ai chiesto nulla alla giumenta che di lavoro rispondeva a sarta, ma conosceva il suo voler ringraziare e sicuramente se ne sarebbe uscita o con qualche moneta o qualche mela di quelle molto buone di soltanto quelle parti; intanto la giumenta perlacea si mise subito all'opera per la femmina dal manto dalle sfumature marroni, esaminò il mantello trovandolo davvero di buona fattura e facendo i complimenti alla proprietaria e infine la invitò verso un angolo del negozio per mostrarle come avrebbe lavorato e portandola dietro ad un paravento, data la presenza di Davin: a quest'ultimo non faceva ne caldo ne freddo la situazione, ma capì il pudore e fece sol spallucce e si volse a guardar fuori dalla vetrina che dava sulla piazza. Dopo un paio di minuti, sbucò dal retro del bancone un cavallo poco più anziano della sarta, dal manto nero maculato di grigio, un panciotto verde recante disegni di bucaneve e sul muso un paio d'occhialini di vecchia fattura; squadrò da capo a piedi lo stallone e lo salutò con il suo tono rauco e burbero...
    <<salute Davin, vedo che sei ancora in circolazione. Il tuo lavoro di mercenario non ti ha ancora fatto stramazzare al suolo, eh?!>>
    Si trattava del marito della sarta e aveva un carattere piuttosto da orso appena sveglio, dai modi bruschi ma fatti bene e un'occhio incredibile per il suo lavoro, oltre che ottimo e rinomato sarto: con lo stallone aveva sempre avuto una specie di amicizia burbera e fatta di botte e risposte, che il mercenario non mancò di accontentare...
    <<e voi vecchiaccio? Sempre a portare malumore ovunque vada, eh?!>>
    Il cavallo maculato scosse la testa e borbottò qualcosa d'incomprensibile e tornò dietro al bancone, per poi andar di nuovo da Davin e gli mollò un piccolo sacchetto in pelle con dentro due pezzi d'argento e diversi di bronzo e lo ringraziò per il lavoro svolto e gli raccomandò di portar il gruzzolo in famiglia; il mercenario borbottò un grazie e infine uscì dal negozio per prendere una boccata d'aria in compagnia del vecchio sarto e chiacchierare del più e del meno...

    Code (c) by ~ Rêdwölf

     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Knights
    Posts
    1,746
    Location
    Casa mia u.u

    Status
    -
    Non le importava nulla dei complimenti, era passata da un pezzo l'età in cui alzava il muso e gonfiava il petto al sentirsi fare tali elogi, e quelle parole le scivolarono addosso senza sortire effetto. Sapeva bene da sola quanto quel pezzo di stoffa fosse buono, l'aveva rubato apposta, sia perchè le piaceva davvero tanto sia perchè era di ottima fattura. Ma doveva tenere addosso la sua maschera quindi si limitò ad abbassare la testa, come se fosse un po' imbarazzata dalle osservazioni della sarta, e a borbottare qualche volutamente incomprensibile parola. Sperava che l'altra femmina non avrebbe fatto domande e si fosse limitata a quel punto a farle il resoconto sul suo mantello. Per sua fortuna, prima cosa buona che faceva quella giumenta, la perlacea la invitò in un angolo, dietro ad un paravento. Bene, almeno si toglieva da davanti a Davin. Non era pudore il suo, semplicemente non sopportava i maschi, visto il suo passato. Il sesso maschile nella sua quasi totalità la infastidiva e più avanzava con l'età più diventava severa e acida. L'unico punto a sfavore del paravento era che se lui non poteva vedere lei nemmeno lei poteva tenere sott'occhio lo stallone. Fosse stato una figura esile e facile da sottomettere non le sarebbe importato ma quel maschio era massiccio ed imponente, un potenziale pericolo in una lotta. Era da tenere d'occhio...
    Ivy fu distratta quando la sarta iniziò a parlarle delle riparazioni al suo mantello. Ascoltò la femmina parlare di orli, diversi tipi di cuciture e roba simile senza capirci assolutamente nulla e perdendo il filo del discorso dopo alle prime due frasi. Cosa stava dicendo questa? Forse non le era chiaro che, se aveva portato il suo indumento da lei, era perchè non sapeva ripararlo da sola. Probabilmente la femmina perlacea capì che l'altra non la stava seguendo e ad un certo punto smise di descriverle i lavori che avrebbe fatto nel dettaglio e si mise al lavoro <<Lascia che te lo mostri, mia cara>> le disse con tono gentile. <<S-si, grazie... Non sono pratica di cucito...>> quanto detestava usare quel tono mite e sottomesso. Se avesse potuto si sarebbe strappata di dosso quella maledetta maschera e li avrebbe costretti con la forza a sistemarglielo. ma non poteva, se era stata abbastanza attenta, erano amici di quel maschio e affrontarlo sarebbe stato un inutile spreco di energie. Per non parlare del fatto che quella femmina non era sola, c'erano anche i suoi aiutanti, seppur dubitava che potessero tenere testa ad una Fuorilegge abituata agli scontri. Ma quello era un'altro discorso.
    Osservò per un po' la sarta lavorare fino a quando non udì un'altra voce, assolutamente maschile, scorbutica e profonda ma un po' grattata, come se l'età stesse correndo troppo veloce per il possessore. Un maschio più anziano? Lo sentì chiacchierare con Davin, forse erano amici, ma dalla sua posizione non poteva vedere di chi si trattasse. I due si scambiarono un paio di battute poi nulla, lei avvertì solo un tintinnio, qualcosa in ferro o in acciaio. Aghi? Monete? Pezzi generali di ferraglia, magari strumenti di sartoria da riparare? <<Non preoccuparti, cara, è solo quel vecchio orso di mio marito>> la sarta provò a tranquillizzarla e ad essere simpatica e Ivy si limitò ad un sorriso di cortesia ma la situazione non la tranquillizzava per nulla. Un'altro maschio, un'altra seccatura.

    Code (c) by ~ Rêdwölf

     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Remember...birretta?!

    Group
    Adventurers
    Posts
    6,349
    Location
    Riserva dei Lupi del Nord

    Status
    -
    Davin se ne restò fuori dalla sartoria per tutto il tempo, tanto ormai non aveva più ragione di rientrarci: le stoffe le aveva consegnate, aveva salutato la proprietaria, ricevuto un piccolo compenso per il disturbo, aiutato la giovane giumenta dal manto marrone ad arrivare al negozio e ora stava chiacchierando con il vecchio cavallo maculato del più e del meno. L'unica motivazione che lo faceva restare era l'attendere il ritorno della sconosciuta e verificare se fosse andato tutto bene e domandarle una certa cosa che lo stava perseguitando: aveva come la sensazione, ma poteva sbagliarsi, che ella fingesse d'esser di buone maniere e innocente nei modi di fare; essendo un mercenario ne aveva viste tante e conosciuti tanti cavalli l'uno diverso dall'altro e le femmine lo avevano più sorpreso e fattogli comprendere d'esser le creature più furbe al mondo e la giovane all'interno della sartoria gliene sembrava una in piena regola. Nel frattempo il discorso andò a parare sui tempi che correvano e sui tanti giovani che volevano divenire scudieri per poi esser promossi a cavalieri e star agli ordini di Re e Regine, per quanto riguardava lo stallone era un'argomento ormai lasciatosi alle spalle e scosse semplicemente la testa e rispose che le illusioni al mondo erano tante quante le amarezze nella verità dei fatti: e poi un mondo pieno di giovinastri con l'armatura sarebbe stata una bella rottura di scatole oltre a fonte di problemi. Il vecchio cavallo disse la sua e rimproverò il mercenario di darsi più pace nei pensieri e infine lo salutò con il suo modo burbero e una volta rientrato in sartoria, si diresse verso il paravento dove stavano la giovane giumenta e la moglie indaffarata con il mantello della cliente...
    <<allora? Ci vuol molto per quella mantella? Su pelandrona, muoviti che abbiamo tanto da fare!>>
    Brontolò il marito verso la moglie, per poi esser rimproverato come solito. Il sarto borbottò qualcosa d'imprecisato e lanciò uno sguardo alla giumenta...
    <<per lo strappo alla mantella sono due pezzi di bronzo e nulla più. Davin è fuori che t'aspetta>>
    Disse a mo' di saluto e se ne andò nel retrobottega brontolando ancora. Davin invece s'era messo ad osservare la fontana dai cavalli con coda di pesce e si domandò da quale fervida mente fosse uscita e cosa significasse, tanto per ingannare il tempo d'attesa...

    Code (c) by ~ Rêdwölf

     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Knights
    Posts
    1,746
    Location
    Casa mia u.u

    Status
    -
    La pazienza era sempre stata la dote maggiore della giumenta, bisognava riconoscere. Pazienza e una buona dose di freddezza erano ciò che l'aveva resa quello che era e doti di cui andava fiera, seppur l'avevano portata su una strada che molti avrebbero ritenuto sbagliata. Non che dell'opinione altrui le importasse davvero qualcosa. In fondo, lei era lei, punto. Non le interessavano i pareri altrui, per questo critiche e complimenti le scivolavano addosso senza scalfirla. Teneva in conto solo ciò che le poteva tornar utile per sopravvivere e andare avanti, il resto veniva dimenticato o ignorato. Se, poi, tali parole avessero comportato un qualche problema o un seguito poco piacevole lei, pazientemente, lo avrebbe risolto, sistemando la faccenda, non importava quanto tempo ci volesse. Aveva atteso per anni prima di poter compiere la sua vendetta, aspettare non era un problema. Per questo era ancora ferma ad osservare la sarta al lavoro, mentre questa ricuciva la sua preziosa mantella. Per quell'indumento poteva anche aspettare ore e ore, se non uno o due giorni, era il suo oggetto preferito. Non importava quanto ci volesse, doveva essere riparato.
    Non aveva mai imparato nulla di cucito per cui si perse ad osservare l'abilità dell'altra, scrutando con attenzione gli aghi e i ferri che riassemblavano perfettamente il tessuto, unendo i lembi scuciti e chiudendo i piccoli buchi. Ne era quasi rimasta incantata, dal movimento ripetitivo e ipnotico degli strumenti, e si riscosse solo quando sentì la voce del vecchio stallone che rimproverava la moglie di essere lenta. Lenta? Quanto tempo era passato? Ivy non avrebbe saputo dirlo, quella paratia era perfetta per nasconderla alla vista altrui ma le impediva a sua volta di tenere d'occhio il resto, tra cui la luce del sole che filtrava tenuamente dalle finestre. Che ore erano? Sperava non fosse troppo tardi anche se, in fin dei conti, non le cambiava nulla. La femmina perlacea rispose a tono al marito e questo si limitò ad un brontolio sommesso. La scena era al limite del comico e strappò un sorriso alla Fuorilegge la quale, però, non disse nulla e si limitò a sorridere con aria divertita. L'unica cosa che le fece prudere il manto fu un'occhiata da parte dell'anziano maschio. Non era lasciva o altro ma non si aspettava che le avrebbe rivolto la parola o che avrebbe guardato nella sua direzione. Invece lo fece e le disse che il prezzo per la mantella riparata erano due pezzi di bronzo e che Davin la aspettava fuori. Per il prezzo non c'erano problemi, aveva quello che le serviva anche se avrebbe preferito scappare senza pagare. Però c'era lo stallone ad attenderla fuori e non voleva attirare l'attenzione scatenando uno scontro in piazza, per cui avrebbe pagato.
    Di quello che le disse il vecchio, però, la cosa che più la allarmò fu proprio che Davin la aspettava. Perchè avrebbe dovuto? Cosa voleva? Si aspettava dei ringraziamenti? Lei si sentì tirare indietro le orecchie al solo pensarci. Era un problema se quel maschio le stava appiccicato addosso, in uno scontro fisico lei avrebbe avuto sicuramente la peggio. Non era una giovanotta inesperta ma lui era ben più grosso e piazzato, avrebbe comunque sconfitto la femmina. L'unica possibilità era capire cosa voleva e, al momento opportuno se le cose si fossero messe male, attaccarlo di sorpresa e farlo fuori alla svelta, anche se nascondere il corpo poi sarebbe stato un problema. Però non aveva molte scelte, alla fine dei conti.
    Per fortuna la sarta si era data davvero una mossa e sembrò finire un po' prima del previsto, quindi le restituì il suo indumento, ora riparato, sorridendole contenta. <<Grazie mille per il vostro lavoro, è perfetto!>> Trillò lei, con la stessa falsa voce gentile ed umile, e tirò fuori da un piccolo sacchetto due monete di bronzo. <<Ecco a voi il prezzo pattuito per il disturbo. Grazie infinite.>> Abbassò la testa, per non dover incrociare gli occhi di lei, e sorrise per poi girarsi ed andare verso l'uscita. Non le piaceva il fatto che lo stallone la attendesse, voleva vederci chiaro sin da subito.
    E, infatti, appena uscita lo vide subito, fermo ad osservare la fontana. Sembrava meno massiccio senza tutte quelle stoffe ma era comunque molto più imponente di lei. <<Mi stavate aspettando, Davin?>> gli si avvicinò lei, usando la stessa maschera da signorina educata ma rimase un po' discosta da lui, come a voler tenere una certa distanza di sicurezza tra loro. Effettivamente non le dispiaceva stargli lontana, sperava di avere anche un po' di terreno in più in caso necessitasse di una fuga. <<Mi dispiace di avervi fatto aspettare... Non dovevate...>>

    Code (c) by ~ Rêdwölf

     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Remember...birretta?!

    Group
    Adventurers
    Posts
    6,349
    Location
    Riserva dei Lupi del Nord

    Status
    -
    Lo stallone attese con pazienza che la giovane giumenta uscisse dalla sartoria a lavoro terminato e continuò ad osservare quella strana fontana e quei cavalli-pesce: facevano davvero strano e sembravano persino veri talmente le statue erano fatte bene, i giochi d'acqua erano davvero interessanti e uscivano da enormi bocche di pesci e anfore, sembrava che il liquido s'inseguisse senza fine. Dopo qualche minuto, si accorse dell'uscita della sconosciuta e si volse quando ella gli rivolse la parola con fare gentile e Davin scosse la testa divertito; più passava il tempo e più l'idea che la femmina fingesse come non mai si faceva sempre più forte in lui, ormai facendo il mercenario conosceva i giochi dei caratteri e delle finte scene...
    <<lascia perdere i convenevoli, non ne sei il tipo>>
    Disse con tono piuttosto calmo ma con una nota accattivante insieme. Si volse a guardarla e batté appena il terreno con uno zoccolo d'una zampa anteriore e sbuffò lievemente, scrollandosi la criniera...
    <<non hai bisogno di fingere con il sottoscritto: quindi usa tranquillamente il tuo vero io>>
    Sarebbe andata avanti ancora molto con quell'atteggiamento, oppure la maschera sarebbe stata tolta? Davin non aveva alcun problema a voltar le spalle alla sconosciuta e così darle campo d'attacco, sapeva il fatto suo e così prese a camminare verso a zona per cui erano arrivati e s'immerse nuovamente nella via in cui v'erano botteghe e bancarelle, si soffermò verso una di frutta e acquistò due mele rosse e lucenti, una la lanciò alla giumenta, mentre l'altra la buttò in aria e infine la prese al volo con la bocca mangiandola sul posto e gustandosela con tutta calma...

    Code (c) by ~ Rêdwölf

     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Knights
    Posts
    1,746
    Location
    Casa mia u.u

    Status
    -
    Un accenno di sorriso le increspò il muso quando sentì le sue parole. I convenevoli non erano mai stati qualcosa che le piacesse o con cui andasse d'accordo ma si rendeva conto che erano più che necessari in molteplici occasioni e, spesso, le avevano salvato la situazione. Per quanto li disprezzasse, erano utili. Ma, se lui non lo voleva, tanto meglio, ne avrebbe fatto a meno. Se non si sbagliava, nemmeno lo stallone aveva mostrato di usare troppo le buone maniere o il galateo. Era stato burbero, gentile ma ben poco volto a tutta quella serie di inutili moine in cui molti si perdevano. Molto meglio per lei, poteva evitarsi una bella noia. Il tono con cui glielo disse era calmo ma aveva una nota particolare che lei non riuscì a cogliere del tutto e che la mise all'erta. Cosa significava? Era importante tenerne conto o era stato solo un attimo, si era illusa da sola? Non lo sapeva ma, momentaneamente, avrebbe fatto finta di non averla notata. Ma non se la sarebbe dimenticata, oh, no. Nemmeno per sbaglio, era fin troppo certa che fosse importante.
    Lui le disse anche che non aveva bisogno di fingere, di indossare una maschera con lui e fu proprio quello che le fece comparire quella traccia di sorriso sul muso. Non doveva fingere? Aveva passato più di metà della sua vita a mettere su sempre nuovi volti e a mimare emozioni che non provava, avere gusti che non aveva, comportarsi in modi in cui mai si sarebbe comportata. Il suo vero io? Una volta che toglievi la maschera, che sollevavi il velo cosa rimaneva? Nulla, il gelo più totale, la franca spietatezza con un l'unica oscura forte volontà della femmina. E quello era il motivo per cui teneva sempre bassa la testa, per cui non mostrava il suo sguardo, e che, probabilmente, avrebbe sorpreso lo stallone. Ivy alzò il muso, piantando sul maschio gli occhi gelidi come le terre di Scorvik e aspettò la mossa di lui prima di fare qualcosa. Voleva vedere come avrebbe reagito nel notare, finalmente, il freddo pozzo che era il suo sguardo. Gli occhi erano lo specchio dell'anima, si diceva. Se quel detto fosse stato vero allora voleva dire che lei ne era prima, di un'anima, che l'aveva persa tempo addietro, ed ora non c'era nulla, solo i suoi obiettivi, diversi e scollegati di volta in volta, e il distacco, il gelo con cui arrivava ad essi. Al massimo, se so fosse presentata l'occasione, avrebbe potuto vedere l'ira, bruciante e incontrollabile, che aveva sempre consumato la femmina, l'unica vera emozione che sembrava esserle rimasta. Ma, al momento, era abbastanza tranquilla, seppure attenta ad ogni mossa di lui, e i suoi occhi mostravano solo gelo.
    Comunque fosse, non avrebbe rinunciato ad una maschera, altrimenti non sarebbe rimasto nulla e lei lo sapeva. Lo sapeva bene, quando era completamente sola poteva essere se stessa e vedeva, sentiva com'era davvero ma quando era in compagnia altrui, specialmente se con qualcuno che considerava pericoloso, non poteva permetterselo. La giumenta doveva ammettere di essere un po' sorpresa che lui, all'improvviso, le desse la schiena e si avviasse, riprendendo la strada che avevano fatto. Non sapeva cosa avesse in mente ma, per sicurezza, preferì seguirlo. Anche perchè non conosceva bene quelle strade.
    <<Quando si arriva alla mia età si perdono le illusioni e le speranze della gioventù. E, a volte, rimane ben poco>> parlò piano, lei, il tono ora più greve e naturale, meno emotivo e più sicuro, un po' apatico. Quella sarebbe stata la sua maschera, l'inganno sotto alla prima apparenza. Una contadina di mezz'età oramai disillusa. Effettivamente non si discostava troppo da quello che era lei, veniva solo omessa la lunga serie di crimini che aveva alle spalle e il suo passato a dir poco turbolento. Ma aveva rinunciato ad apparire come una giovane e docile contadinella, meglio un ruolo più maturo. Per sua fortuna, almeno, il grosso fiore le copriva ancora l'orecchio e lei stessa camminava un po' distante da Davin, così che lui avesse più fatica a guardarla per bene, anche se non ne era del tutto certa su quest'ultimo punto. Sperava che il maschio non avesse una vista così acuta da osservarla attentamente dalla distanza

    Code (c) by ~ Rêdwölf

     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Remember...birretta?!

    Group
    Adventurers
    Posts
    6,349
    Location
    Riserva dei Lupi del Nord

    Status
    -
    Davin mangiò la sua mela con tutta calma e intanto riprese a camminare lungo la via dei negozi e bancarelle, per poi arrivare alla zona centrale ma oltrepassandola e dirigendosi verso una zona in cui cominciava ad esserci meno via vai di cavalli, meno rumore di voci e più calma generale; durante il tragitto aveva buttato uno sguardo alle sue spalle controllando che la giumenta lo seguisse e avesse preso la mela offertale, arrivati ad un punto più tranquillo il cavallo si volse verso la femmina e la guardò con fare serafico: naturalmente incontrò il suo sguardo freddo, di ghiaccio, ma non fece una piega, restò con il suo sguardo tranquillo e burbero e fece spallucce; ella pensava di spaventarlo o intimidirlo per caso? Allora si sbagliava di grosso. Oppure era un modo per affrontare alla stessa stregua Davin? Se era così, tanto di cappello: non tutti erano portati nel tentar a tenere testa allo stallone, soprattutto coloro che affrontava sul campo di battaglia o erano stati messe alle strette in tutti i sensi...
    <<alla tua età? Ma se sei sicuramente più giovane di me? Io intendevo di abbassare la maschera, dato che non sei molto brava a fingere d'essere una normale giumenta come tante altre. Hai davanti un mercenario fatto e finito e i tipi come te che cercando di fare la doppia faccia li abbastanza riconosco al volo>>
    Disse Davin in tutta franchezza. I suoi dubbi sulla vera identità di quella femmina divenivano sempre più concreti e forti: ormai si doveva scoprire le carte sul tavolo; lui non aveva alcun problema nell'avere a che fare con conoscenze bugiarde al mondo, bastava soltanto che fossero normali con lui..
    <<con me puoi essere te stessa, non sei più nella sartoria...almeno hai pagato il conto spero. Ho la vaga impressione che tu sia in qualche modo una fuori legge per fatti tuoi, non m'interessa cosa fai per vivere. Dai, mostrami di cosa sei capace...>>
    Disse infine con tono divertito. Era la verità: non gli interessava in alcun modo cosa facesse nella vita quella giumenta, ladra, assassina, mercenaria come lui, truffatrice (non era neanche nelle sue liste da portare in galera o altro), quindi non v'era alcun motivo di nascondersi ancora. Davin rimase calmo e attese...

    Code (c) by ~ Rêdwölf

     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Knights
    Posts
    1,746
    Location
    Casa mia u.u

    Status
    -
    Lei poteva vederlo mangiare, con calma, la mela che si era preso per se, come se la sua presenza non lo intimorisse ne fosse in qualche modo presa come possibile minaccia. Non che lei volesse fargli effettivamente del male, sarebbe stato abbastanza stupido attaccare sul piano fisico uno stallone di quelle dimensioni, ma stava sottovalutando la situazione, a parere suo, e la cosa avrebbe potuto ritorcersi contro al maschio. Non sapeva quale fosse il potenziale bellico di lei, non avrebbe dovuto essere così calmo. Era una femmina, vero, ma anche gli esponenti del gentil sesso sapevano essere ben poco gentili e delicate.
    Per poteva benissimo essere una maschera quella tranquillità che mostrava, uno specchio per le allodole, per indurla ad abbassare la guardia a sua volta. La femmina lo scrutò meglio, tenendogli addosso il suo sguardo glaciale, cercando di scorgere il seme della menzogna. Non toccò la mela che le era stata offerta, non le andava affatto. Se non l'aveva rifiutata era perchè avrebbe potuto essere un futuro spuntino.
    Il maschio prese la parola e rispose alla sua frase dicendole che era probabilmente lui il più vecchio dei due e che lei non era tanto brava a fingere, non davanti ad un mercenario. Lei lo fissò ancora per qualche istante, trattenendo una risata divertita. Ma aveva una vaga idea, quel maschio, dei segni del tempo? Era forse cieco? Ad occhio e croce avevano quasi la stessa età ma lei era convinta di essere la più vecchia dei due. Lui era grosso ma aveva ancora qualche lineamento gentile, tratti che lei aveva perso anni prima. E poi non era brava a fingere? Aveva ingannato mercanti ben più avvezzi alle finzioni di quel giovinastro. Non avrebbe tolto la maschera, non perchè non lo volesse ma perchè non poteva, non se lo sarebbe permesso. Perchè sotto non vi era nulla, se non un'ira gelida e bruciante. Esattamente come nel suo sguardo c'era solo freddezza, così era sotto alla figura che si cuciva attorno. Se toglievi quello cosa rimaneva?
    <<Più giovane di te? Ho più di trent'anni, signore, non sono una puledra.>> Gli rispose lei, non potendo evitare di notare che si stavano via via allontanando dalla folla. Davin la stava portando in un posto isolato e la situazione iniziava a non piacerle. Per niente. Non voleva restare completamente sola con il maschio, anche se avrebbe potuto utilizzare la sicurezza di lui come arma da rivolgergli contro. Non voleva rischiare. Lui aggiunse anche che, con lui, ella poteva essere se stessa. Sì, come no. E i draghi potevano essere usati come piccoli animali da salotto. Aggiunse che pensava che lei fosse una Fuorilegge e la giumenta doveva ammettere che almeno il suo intuito funzionava. Le disse poi che si augurava che avesse pagato i sarti e la intimò a fargli vedere di cosa fosse capace. Le orecchie della femmina scattarono all'indietro a quella frase. Non voleva davvero combattere?! Era impazzito? Le Guardie sarebbero accorse subito.
    <<In questo momento sono me stessa>> mentì spudoratamente lei, proseguendo con la facciata da giumenta vissuta, ostentando una certa sicurezza. <<Mi auguro non ti aspettassi che iniziassi a saltare o a dare di matto o roba simile>> sbuffò, per dare credibilità e un'alone di veridicità a quelle parole, che non erano del tutto false. Non si sarebbe mai comportata in modi tanto scenografici o infantili, non lei.
    <<Per il conto ai tuoi amici non devi preoccuparti, ho pagato. Il mio mantello è più importante di un paio di monete.>> Quella era la verità, nuda e cruda, e se aveva dei dubbi poteva sempre chiedere ai suoi amici, alla sartoria. E ora mancava solo la questione più spinosa...
    <<Per quanto riguarda una dimostrazione delle mie capacità... No. Mi rifiuto. Ho appena fatto riparare la mantella, non ho intenzione di rovinare tanto presto il lavoro di quei sarti. E non mi va di trovarmi circondata da Guardie e spiegare perchè un maschio mi ha attaccata a qualche poliziotto.>> Non accennò al fatto che preferiva evitare lo scontro anche per la diversa fisicità dei due e nemmeno che non voleva rivelare tanto facilmente le sue capacità, non quando preferiva usarle per un effetto sorpresa. Visto che lui stava fermo, questa volta fu Ivy stessa a riprendere a camminare, allontanandosi dallo sconosciuto, nella speranza che lui non la seguisse e fosse abbastanza deluso da tornarsene ai fatti suoi.
    <<Ah, grazie per la mela>> Gli era davvero grata? No ma un paio di parole di ringraziamento sarebbero suonate sia come una cortesia dovuto all'educazione sia come sottile presa in giro alla suddetta cavalleria ed educazione ed, a tutti gli effetti, era più coerente la seconda opzione, nel suo caso. Senza toccare ancora la mela ma tenendosela appresso, la giumenta si incamminò verso strade più affollate, per assicurarsi di evitare lo scontro.

    Code (c) by ~ Rêdwölf

     
    Top
    .
  14.  
    .
    Avatar

    Remember...birretta?!

    Group
    Adventurers
    Posts
    6,349
    Location
    Riserva dei Lupi del Nord

    Status
    -
    La giumenta asserì d'essere più vecchia di lui, ma se era sulla trentina allora erano più che coetanei, anche lui non era di certo un puledro e lo si poteva anche ben notare: ma in pratica stavano vedendo chi era il più in là con l'età? Ma che razza di situazione s'era mai finiti? Davin restò un attimo preso in contropiede e dovette scrollare il muso per riprendere la situazione negli zoccoli e ben intuì che non ci sarebbe stato alcuno scontro e che la sconosciuta non aveva alcuna intenzione di dimostrare nulla e in effetti non aveva tutti i torti...
    <<d'accordo, siamo finiti in una situazione insolita. Se credi che la tua mantella sia più importante di dimostrare quanto vali, non sarò di certo io ad obbligarti a far nulla, a ben pensarci non è che abbia voglia di tirar fuori poi tutto questo putiferio...>>
    Era strano come cavallo, ma era fatto così e dovette ringraziare in modo silente la femmina, una volta tanto non si sarebbe arrivati alle maniere forti e bastava solo confrontarsi in modo più intelligente con il dialogo ed ella lo dimostrò ampiamente; il maschio finì la propria mela e abbozzò un piccolo sorriso sfuggente nel notare che la mela offerta non era stata rifiutata, voleva dire che infondo il gesto aveva contato e poi era stata sincera e aveva pagato, nessuno dei suoi amici sarti era venuto a reclamare il mancato pagamento urlando al furto e mettendo a soqquadro il paese o magari rincorrendoli con guardie al seguito: bastava così. Davin osservò la giumenta muoversi verso una zona più tranquilla ma con tutta l'intenzione d'andarsene e ben capì che non era desiderato al seguito...
    <<posso almeno sapere come ti chiami, prima di vederti sparire?>>
    Domandò con fare calmo il mercenario, non l'avrebbe seguita, anche lui alla fin fine aveva tutt'altro da fare e la sua strada era tutt'altra, ma almeno il nome di quella singolare figura voleva conoscerla

    Code (c) by ~ Rêdwölf

     
    Top
    .
13 replies since 26/10/2017, 20:59   101 views
  Share  
.